La Ferrari riuscì a totalizzare solo otto punti, appena uno in più rispetto al suo peggior risultato di sempre, registrato nel 1969. Il campione del mondo in carica, Jody Scheckter, subì persino l’umiliazione di non qualificarsi in un’occasione, in Canada, riuscendo ad andare a punti una sola volta. La stagione fu dominata dalla Williams, che vinse sia il titolo Costruttori che quello Piloti, grazie all’abilità dell’australiano Alan Jones. La 312 T5 fu l’ultima monoposto con motore aspirato naturalmente. Un’auto turbocompressa a sei cilindri, la 126 C, debuttò nelle qualifiche ma non era ancora pronta per gareggiare. Il risultato fu che la Scuderia dovette accontentarsi del modello aspirato per tutta la stagione, benché fosse ormai evidente che lo sviluppo del mezzo avesse raggiunto il suo limite.
Non c’è dubbio che la 312 T5 fosse l’erede della gloriosa T4, ma presentava innovazioni importanti: dal motore più stretto e potente, ai fianchi più squadrati, alle sospensioni modificate e ai nuovi freni posteriori. I problemi di tenuta di strada erano dovuti almeno in parte all’utilizzo degli pneumatici Michelin, che non erano sufficientemente sviluppati per un’auto con motore aspirato e risultavano molto più adatti a vetture con motore turbocompresso.